Farmacie e open innovation, non così lontane …

da | Apr 11, 2019 | approfondimenti, Open Innovation

In un periodo certamente complesso dal punto di vista dei risultati di fatturato, la farmacia italiana sta cercando un bilanciamento fra la sua missione tradizionale come presidio sanitario di prossimità e la trasformazione verso un modello moderno di retailer per la salute e il benessere.

Le oltre diciottomila farmacie italiane hanno chiuso l’ultimo anno con un segno moderatamente negativo dei fatturati (-1,3 per cento). La performance del canale resta molto variegata a livello geografico. Non solo l’evoluzione rispetto all’anno precedente mostra differenze abbastanza significative da regione a regione ma anche la composizione del fatturato per la parte farmaco e prodotti commerciali mostra molte sfaccettature.

Alcune dinamiche sono spiegabili con motivazione di tipo socioeconomico, vedasi la distribuzione della spesa per i farmaci etici acquistati a carico del paziente (fascia C e acquisto privato di fascia A) che è molto inferiore alla media in alcune regioni del sud. Altre peculiarità sono invece di natura prettamente culturale come per esempio la diffusione della scelta omeopatica, un mercato sicuramente di nicchia ma che ha alcuni picchi caratteristici nelle regioni di confine (Alto Adige e Valle D’Aosta per esempio).

Le farmacie, invece, si posizionano in modo più trasversale alla collocazione geografica rispetto alla loro vocazione fra presidio di terapia e centro salutistico.

In questa trasformazione il sistema farmacia fa i conti con le tensioni legate ad una sostenibilità dei costi di cura sempre più in discussione, taglio dei prezzi e spostamento dell’ innovazione farmaceutica su canali alternativi come la distribuzione per nome e per conto, con l’interesse del capitale per un settore ancora in ottima salute se paragonato ad altre realtà e con l’evoluzione del modello retail e delle aspettative di un pubblico sempre più coinvolto in esperienze di acquisto omnicanale.

 

Nell’immagine la farmacia Dr.Fleming Pharma & Healthcare

Dovunque si collochi in questo viaggio la farmacia o, meglio, i farmacisti che vi operano possono sperimentare che l’evoluzione digitale e la tecnologia non alterano la loro impronta originale di servizio e relazione con i pazienti-clienti.Qualsiasi esperienza digitale e investimento tecnologico deve essere posto al servizio di questa loro caratteristica rafforzandola ed amplificandola.

La comunicazione digitale può rendere più coinvolgente l’esperienza in farmacia anticipando la presenza fisica nel punto vendita e dandole un seguito attraverso servizi di informazione o logistica personalizzata.

La capacità di capitalizzare le opportunità offerte dal processo di digitalizzazione sarà una caratteristica delle farmacie di domani qualsiasi sia la loro collocazione nei nuovi modelli di business che si stanno delineando: catene di proprietà, indipendenti,  network o farmacia tradizionale.

Nella costruzione di un nuovo modello di farmacia ‘phygital’ in cui interagiscono processi di ingaggio tradizionale e l’offerta di percorsi omnicanale, il farmacista ha bisogno di competenze nuove e strumenti adeguati ma la sua relazione con l’utente esce sicuramente rafforzata e più vicina all’esperienza ed alle aspettative dei nuovi pazienti_clienti.

Lo sviluppo digitale e tecnologico abilita la creazione, anche per la farmacia, di una offerta di esperienza-servizio che prenderà progressivamente il posto della semplice dispensazione / vendita di prodotti per la salute. In questo scenario ancora di frontiera la lezione della open innovation può essere di ispirazione.

Vi aspettiamo a Cosmofarma, venerdi 12 Aprile alle 16:30 per discuterne insieme durante il nostro workshop Open Innovation e Digital Health: accelerare i processi di innovazione per un approccio paziente centrico fondato sulla relazione’.

Laura Gatti

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