Open Insurance ed Ecosistemi di Business: i trend emergenti

da | Nov 21, 2019 | Articolo_blog, Call4Innovation, Eventi G2, Open Banking - Insurtech - Smart Protection, Open Innovation, Startups

Articolo a cura di Francesco Zaini – Partner G2 Startups

In questa fase di grande attenzione all’Open Banking e alla PSD2, che stanno avendo un grande impatto sullo scenario competitivo del sistema bancario in Europa, c’è forse una minore enfasi sulle evoluzioni in corso nel mondo assicurativo.

Certo le premesse sono diverse: nel banking il trend verso architetture di business aperte è guidato dalla PSD2, che ha imposto decisioni importanti e investimenti significativi in tempi brevi, mentre nell’insurance gli orientamenti verso la condivisione dei dati, la collaborazione con attori non tradizionali (che siano insurtech o player di altri settori) e la proposizione di nuove soluzioni per i clienti sono guidati solo da opportunità di business.

In tema di Open Insurance il contesto competitivo in Italia è in una fase ancora sperimentale, non troppo diversamente da quello che emerge nella maggior parte degli altri contesti, sia pure tenendo conto di alcuni fattori strutturali del “sistema Italia” che impattano il settore assicurativo.

In questo quadro sono state interessanti due occasioni di confronto e approfondimento a livello internazionale: l’evento “Insurance Innovators” e gli “API Days”, che si sono tenuti entrambi a Londra nei giorni scorsi. Nel primo caso il focus era sull’Innovazione assicurativa a 360 gradi, nel secondo sull’Open finance, con componenti sia tecnologiche che di business. Il punto di convergenza era sulla Open Insurance e gli ecosistemi di business.

Le testimonianze più significative dei due eventi sono state quelle di Ping An, la più grande compagnia cinese, da tempo impegnata nell’integrazione di servizi assicurativi e non assicurativi e quella dell’Open Insurance Initiative, una comunità di attori (incumbent e startup) volto alla promozione di attività per l’adozione dell’Open Insurance nel mondo, inclusa la definizione di standard tecnologici.

Anche alcuni interventi di compagnie tradizionali sono stati particolarmente illuminanti, in particolare Travelers per la sua sperimentazione, e KBC per la sua visione integrata bancassicurativa nello sviluppo di nuovi servizi.

Dallo stato attuale dell’innovazione assicurativa si possono trarre alcuni trend o punti di riflessione:

  • La convenience per il cliente e la user experience sono driver di innovazione rilevanti, con un punto di attenzione. Infatti le diverse soluzioni in fase di sviluppo e adozione possono avere impatti molto diversi sugli economics e la posizione delle compagnie. I fenomeni delle coperture Pay per use, l’Instant insurance, la Microinsurance e la P2P insurance sono guidate dalla tecnologia e dalle aspettative dei clienti, per i quali hanno certamente valore. Ma esse comportano margini addizionali molto ridotti e/o cannibalizzazione di volumi e margini esistenti. Anche la pura apertura di API pubbliche in modo passivo (peraltro non legato a specifiche regolamentazioni) può creare occasioni di valore per il cliente, in funzione dello sviluppo di servizi di terze parti, ma non crea valore per le compagnie se non accompagnata da una strategia di monetizzazione dei dati.
  • Fra i trend di innovazione la convergenza fra servizi assicurativi e non assicurativi sembra il modello più conveniente nel medio-lungo periodo, dal momento che risponde in maniera efficace a bisogni dei clienti mentre crea valore per le compagnie in termini di volumi e margini addizionali. È un percorso che richiede un approccio di open innovation e si fonda sullo sviluppo condiviso con partner industriali (siano startup o altri soggetti innovativi). Questo percorso si può attivare in maniera sperimentale e limitarsi anche a una logica di bundling di servizi, ma per massimizzare il valore e garantire la sostenibilità nel tempo occorre creare dei veri e propri ecosistemi legati ai macrobisogni del clienti (Abitazione, Mobilità, Salute e benessere, ecc.).
  • Le compagnie (come del resto anche le banche) oggi non hanno una forza di “trazione” verso altre industry di servizio in una logica di occupazione di spazi di mercato, come possono avere le Bigtech (FAANG in Occidente e BAT in Cina), né possono dedicare tempo e investimenti per sviluppare all’interno i servizi innovativi da agganciare alle coperture assicurative. Hanno quindi bisogno di costruire un nuovo modello di business basato sulla collaborazione fra incumbent, startup e service provider innovativi di altri settori. Un esempio sono i servizi di prevenzione e pronto intervento in tema di sicurezza fisica e manutenzione di impianti idrici o di distribuzione del gas collegati con le coperture assicurative. Ma il quadro è più articolato perché un ecosistema in una fase “matura” richiede una copertura molto ampia di una classe di bisogni (es. gestione della casa) con l’obiettivo di garantire la “peace of mind” del cliente.
  • Gli ecosistemi sono pertanto entità abbastanza complesse, per il cui sviluppo e gestione serve almeno uno di alcuni elementi chiave: scala, eccellenza tecnologica, efficacia nella gestione di partnership. Le compagnie quindi dovranno decidere se e come perseguire le opportunità legate alla convergenza dei servizi assicurativi/non assicurativi: limitarsi a monetizzare i dati; perseguire un modello di bundling di offerta “opportunistico”; partecipare come partner a un ecosistema orchestrato da un attore di un altro settore (es, banca, utility); sviluppare e orchestrare un ecosistema con la compagnia al centro.
  • La carenza di standard tecnologici e di business per le API assicurative è certamente un limite per la monetizzazione dei dati e per l’accesso alle informazioni della compagnia da parte delle startup e le terze parti, ma non è un impedimento per lo sviluppo di veri ecosistemi di business basati su partnership strategiche, che possono essere supportate da API private dedicate.

Il quadro quindi è molto in movimento, di certo il tema dell’Open Insurance non è solo per specialisti, ma è una dimensione dello sviluppo assicurativo che va molto ben valutata in fase di definizione dei Piani industriali.

 

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